Quarta di copertina:
Un agente in attività finanziaria, abituato a trattare soldi e avere responsabilità; un aspirante scrittore che ha tante storie da raccontare e vive per trovare il modo giusto di farlo; un postale che forse scrive meglio ma a cui non importa né essere letto né nient’altro.
Personaggi in cerca di scrittura, nel senso di scrivere e di essere scritturati, durante un percorso, una porzione di vita, in cui capirsi non sempre è possibile, come non lo è distinguere cosa sia contagioso e cosa terapeutico.

Sinossi:
Umberto, vicino ai trent’anni, è sfrontato, fantasioso e superficiale in ogni ambito della vita, tranne che nella scrittura. Scrivere per lui non è uno sfogo, né il rimedio per sfuggire alla noia, ma semplicemente l’unica cosa in cui riesce a impegnarsi. Umberto frequenta un corso di scrittura creativa, analizza a fondo i manuali, legge autori a cui si sente vicino e altri che teme essere irraggiungibili.
Umberto studia giurisprudenza, pur con scarsi risultati, perché, come spiega al suo amico Massimo: nessuno ti paga per essere un aspirante scrittore.
Massimo fa l’agente in attività finanziaria, il lavoro gli va bene (almeno dal punto di vista retributivo, mentre alcune dinamiche lavorative lo infastidiscono sempre più), vive solo, nonostante sia fidanzato da anni con Morena, e nel suo appartamento c’è una stanza libera.
Dopo una giornata di pesca, Massimo propone a Umberto di ospitarlo, gratuitamente, per due anni. Due anni di vitto e alloggio garantito, durante i quali impegnarsi solo nella scrittura.
Umberto accetta, e si chiude da subito nella camera che gli viene assegnata, a scrivere e studiare l’arte dello scrivere.
Poco tempo dopo i due amici devono lasciare l’appartamento, Umberto propone di cercarne uno più grande, prendendo in casa un terzo inquilino. Sa già chi coinvolgere: un suo collega al corso di scrittura creativa, Vincenzo.
Vincenzo lavora part-time alle poste, e soffre per una delusione sentimentale che non riesce a superare, e che lo fa stare male fisicamente, tramite degli attacchi che levano il respiro al ragazzo. Vincenzo si pone nei confronti della scrittura in maniera opposta a Umberto: non ha alcuna ambizione a pubblicare; considera la scrittura come una cura, perché solo mentre scrive non ha attacchi.
I tre iniziano a vivere insieme, e la vicinanza fa bene a ognuno di loro. Massimo apprezza la compagnia; Vincenzo, molto lentamente, sembra acquisire serenità; Umberto approfitta di Vincenzo per fargli correggere ogni cosa che scrive.
Ma nella narrativa, come nella vita, si supera un problema solo per lasciare spazio al successivo, e anche un affetto sincero come quello che lega i tre protagonisti nasconderà le sue ombre.