Monthly Archive: January 2018

Il politicamente scorretto di Pinketts; Lazzaro Santandrea e i duri

Le parole che introducono Lazzaro vieni fuori, romanzo d’esordio di Andrea G. Pinketts, dicono già molto sullo stile dello scrittore Milanese:   I fatti, i luoghi e i personaggi di questo romanzo sono puramente immaginari. Mi si potrebbe obiettare che esiste una regione chiamata Trentino Alto Adige e un paesino chiamato Bellamonte. Mi sento obbligato a specificare che sia il Trentino che Bellamonte, come è noto, li ho inventati io. In ambito di scrittura si discute spesso di quanto, della propria vita, un narratore possa mettere nelle proprie opere. Di sicuro Pinketts mette tantissimo di sé nei suoi romanzi e nel suo personaggio più famoso: Lazzaro Santandrea, protagonista proprio de Lazzaro vieni fuori e dei successivi Il vizio dell’agnello, Il senso della frase, L’assenza dell’assenzio, Nonostante Clizia solo per citarne alcuni. Pinketts e Lazzaro Santandrea condividono molto: i tanti mestieri fatti, i luoghi in cui sono cresciuti e in cui bazzicano adesso, i gusti in fatto di birra, sigari e donne. Soprattutto, entrambi sono dei duri. Pinketts, nel 1993 a Milano ha fondato proprio la Scuola dei Duri, un movimento letterario che si propone di esplorare la realtà attraverso l’indagine poliziesca. Lo stesso Pinketts, del resto, è stato detective comunale…
Read more

Share

Saltatempo di Stefano Benni

Saltatempo, romanzo di Stefano Benni (di cui abbiamo già visto qui  Bar Sport), inizia con un incontro inusuale: il protagonista, Lupetto, detto Saltatempo, negli anni cinquanta frequenta la elementari e vive in montagna; un giorno, mentre scarpagnava, cioè camminava a saltelli per via del dislivello, verso la scuola, ha incontrato un Dio, con le fattezze di un uomo alto come una nuvola, con una barba immensa color letamaio, scortata da mosche, tutto vestito di strati e stracci, con una capparella nera rappezzata di toppe lustre. Ha un bastone di pero e un cane vecchio, ma vecchio che ha annusato chissà quante pisce di tirannosauro, e zoppica e rantola come se fosse pieno di brodo. Il dio ha un regalo speciale per Saltatempo: un orobilogio.   – Non ti spaventare, ma tu vivrai sempre con due orologi, uno fuori e uno dentro. Quello fuori ti sarà utile per non fare tardi a scuola, quando aspetti la corriera e il giorno che muori, per calcolare quanto hai vissuto. L’altro, che comprende centosettantasei tempi protologici, novanta escatologici e trentasei tempi romanzati caotici, l’hai ingoiato da piccolo, anche se non ricordi. Chiamalo pure secondo orologio, anzi orobilogio. Ogni volta che sentirai il suo ticchettio, il…
Read more

Share