Monthly Archive: September 2018

Scrivere di scrittori – Paul Auster e La stanza chiusa

Nel suo romanzo breve La stanza chiusa, Paul Auster ci racconta, tra le altre cose, di uno scrittore immaginario e delle sue opere, naturalmente fittizie. È una dinamica con cui è difficile confrontarsi, perché porta con sé il rischio di esprimersi per luoghi comuni, senza riuscire a convincere il lettore, senza farlo sentire davvero dentro la storia. Paul Auster, però, in questa dinamica si muove a meraviglia, avendo spesso scritto di scrittori (anche il protagonista di Follie di Brooklyn, Nathan Glass, è alle prese con la scrittura di un libro) in modo convincente. La stanza chiusa, che compone insieme a Città di vetro e Fantasmi la Trilogia di New York, inizia con la ricezione, da parte del narratore, di una lettera inviata da Sophie, moglie del suo amico Fanshawe. Per il narratore, Fanshawe non è solo un buon amico di gioventù perso poi di vista per i casi della vita, è molto di più. I due sono cresciuti insieme, inseparabili, e per il narratore l’altro era un vero e proprio mito, con tutti i tentativi di imitazione e i conflitti che ne seguono. Adesso Fanshawe è scomparso, e la moglie chiede aiuto al narratore, ma non per ritrovarlo:  Uno giorno,…
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Limonov di Emmanuel Carrère

Il sito ufficiale della casa editrice Adelphi, nella pagina dedicata a Limonov di Emmanuel Carrère, indica, sotto la voce temi: Biografie, Reportage, Letteratura Francese. Wikipedia, invece, nella voce relativa all’opera la definisce un romanzo. Non è facile, del resto, trovare una definizione quando si ha a che fare con Carrère, di cui abbiamo già visto il cambiamento di stile tra La settimana bianca e L’avversario. Proprio con L’avversario, l’autore francese iniziò a raccontare in modo tale da dare un taglio unico alle sue opere, e questo rende anche Limonov una biografia molto diversa dall’ordinario. Se il protagonista è naturalmente Eduard Limonov, poeta e politico (e molto altro) russo, Emmanuel Carrère ne parla con la sua tipica prima persona, trovando con forza posto dentro la storia sebbene abbia incontrato Limonov in poche occasioni. Nell’introduzione al testo possiamo leggere: Eduard Limonov non è un personaggio inventato. E se Emmanuel Carrère (nato a Parigi nel 1957 da una famiglia di origini russe, e considerato oggi il più brillante degli scrittori della sua generazione) ha deciso di raccontarne le avventure – alla lettera, straordinarie, e di sicuro irresistibili, ma anche scandalose, sordide, patetiche – è perché pensava <<che la sua vita romanzesca e spericolata…
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