Cos’è un McGuffin?

Molti manuali di scrittura creativa parlano della tecnica del McGuffin, soprattutto nei capitoli dedicati alla suspense, e il termine viene usato molto spesso anche all’interno delle recensioni delle serie tv.

Si tratta di una definizione recente, che non può vantare secoli di tradizione alle spalle, ma ciò non impedisce di individuarne i contorni in maniera chiara per evitare un uso scorretto.

Pare che a coniare il termine sia stato Alfred Hitchcock che, nel saggio-intervista a lui dedicato da François Truffaut, Il cinema secondo Hitchcock, racconta:

Si può immaginare una conversazione tra due uomini su un treno.
L’uno dice all’altro: <<Che cos’è quel pacco che ha messo sul portabagagli?>>
L’altro: <<Ah, quello è un McGuffin>>
Allora il primo: <<Che cos’è un McGuffin?>>
L’altro: <<È un marchingegno che serve per prendere i leoni sulle montagne Adirondack>>.
Il primo: <<Ma non ci sono i leoni sulle Adirondack>>
Bene: <<Allora non è un McGuffin!>>
Come vedi, un McGuffin non è nulla

Il McGuffin è di fatto un espediente, usato per portare l’attenzione del lettore o dello spettatore su un’azione, un oggetto o un’informazione che non ha altro scopo che portare avanti la storia.
Restando a Hitchcock, nel suo Intrigo internazionale alcuni misteri sono fondamentali per colpire e tenere alta l’attenzione del pubblico, ma non lo sono rispetto alla trama, infatti poi la storia prenderà un’altra direzione e saranno altre le cose da scoprire (mentre i misteri di cui prima non verranno mai rivelati).

Altri esempi sono Pulp Fiction di Tarantino e Mulholland Drive di David Lynch: in entrambi una valigetta è molto importante per i personaggi, e lo spettatore lo capisce anche se non conosce (né mai conoscerà) il contenuto.
La valigetta è l’oggetto perfetto per fungere da McGuffin (chiusa, né troppo grande né troppo piccola, potremmo dire che sia fisiologicamente misteriosa), ma non solo altri oggetti potrebbero svolgere bene la stessa funzione, anche un personaggio – o il suo arrivo, o una azione che ci si aspetta da lui – può essere un McGuffin.

Attenzione, però, non tutto ciò che attira l’attenzione su di sé e soprattutto sull’azione è un McGuffin. Tutta la trilogia de Il signore degli anelli ruota attorno al portare l’anello dove potrà essere distrutto, e l’anello stesso è un elemento diventato così popolare da essere entrato nell’immaginario anche di chi non ha letto i romanzi o visto i film, ma l’anello non è un McGuffin, perché il pubblico lo conosce (ne conosce poteri e punti deboli) e soprattutto perché ha uno scopo ben definito. Altro esempio simile è il personaggio della madre nella serie tv How I Met Your Mother; nonostante l’arrivo del personaggio porti avanti la trama per numerose stagioni senza che questo si manifesti, lo stesso personaggio ha comunque un’utilità pratica nella trama, e dunque non può essere definito McGuffin.

Mettendo da parte la questione definitoria, chiudiamo con un consiglio: se si vuole inserire un elemento col fine di aumentare la suspense bisogna tenere presente che si corrono due rischi: creare confusione gratuita e aspettative che, nel momento in cui verranno disattese, potrebbero indispettire il lettore. Se ogni tecnica deve essere usata con giudizio e padronanza, per quella del McGuffin la necessità è particolarmente aggravata.

 

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