Reading & Chocolate – Letture su egoismo e altruismo, collaborazione e condivisione

Difficile immaginare tre autori più diversi l’uno dall’altro di quanto lo siano i tre al centro dell’evento Reading & Chocolate, e cioè Ernest Hemingway, Luis Sepulveda e Franco Di Mare.

Diversi per nazionalità, periodo storico, stile, riscontro di critica; eppure qualcosa in comune tra loro esiste. Tutti e tre sono stati cronisti, tutti e tre hanno rischiato la vita alla ricerca di storie da raccontare, tutti e tre hanno dedicato grande attenzione a come l’essere umano vive il rapporto coi propri simili.

Proprio per questo, domenica 26 marzo, presso il GarHub 114 a Messina, la lettura di tre brani tratti dalle loro opere ci darà occasione di parlare di collaborazione e condivisione.

Aprirà il reading Dopo la tempesta, incluso nella raccolta I quarantanove racconti, in cui Hemingway (di cui abbiamo citato un consiglio su come (re)iniziare una sessione di scrittura) ci descrive un contesto duro e violento, in cui un disastro navale, più che colpire i protagonisti per la sua tragicità, si rivela essere un’opportunità di guadagno:

Tirarono fuori la cassaforte con la dinamite. Nessuno ha mai saputo quanto fecero. La nave era carica d’oro e i greci se lo presero tutto. La spogliarono completamente. Io, che l’avevo trovata, non rimediai nemmeno un soldo.

Sepulveda (di cui abbiamo già suggerito Un nome da torero), sempre attento al tema dell’ambiente, si occupa della Foresta Amazzonica nel suo romanzo d’esordio, Il vecchio che leggeva romanzi d’amore, ricordandoci una volta di più l’importanza di condividere la conoscenza:

Si sentivano perduti: in sterile lotta con la pioggia che a ogni assalto minacciava di portarsi via la capanna, con le zanzare che in ogni pausa dell’acquazzone attaccavano con ferocia implacabile, impadronendosi di tutto il corpo, mordendo, succhiando, lasciando pinzature ardenti e larve sotto la pelle, che poco dopo avrebbero cercato la luce lasciando ferite infette nel loro cammino verso la libertà verde, e infine con gli animali affamati che vagavano nella selva popolandola di suoni agghiaccianti che impedivano i sonno. Finché la salvezza venne loro con la comparsa di alcuni uomini seminudi, dal volto dipinto di rosso con polpa di bisso e monili multicolori sulle braccia.
  Erano gli shuar che, impietositi, si avvicinavano per dare una mano.
  Da loro impararono a cacciare, a pescare, a innalzare capanne stabili e resistenti agli uragani, a riconoscere i frutti commestibili e quelli velenosi, ma soprattutto, da loro impararono l’arte di convivere con la foresta.

Infine, in Non chiedere perché, anche Franco Di Mare ci racconta di una realtà dura e spaventosa, quella dell’assedio di Sarajevo, un posto dove si può essere colpiti da un cecchino o da una granata in qualunque momento, ma ciò non impedisce alle persone di continuare a vivere:

<<Vedi, questa si chiama capacità di adattamento alle circostanze>> disse Ljubo. <<Loro vorrebbero trasformarci in animali terrorizzati e noi invece li fottiamo continuando a sposarci, a lavorare, a studiare, ad ascoltare musica e a leggere. Non è esattamente come prima, ma facciamo di tutto per avere una vita che assomigli a quella vera.>>

I protagonisti delle tre letture condividono difficoltà e paure; ciò che cambia è la loro reazione allo stato di bisogno.
Al termine del reading parleremo di questo, e delle nostre reazioni, oggi, nel mondo in cui viviamo, con chiunque abbia piacere di intervenire.

Elenco di post dedicati ai reading:

Diario di un rading visto da dentro

Il senso di leggere e raccontare

Il filo che ha unito le letture di Raccontando un libro

 

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