Tag Archive: Leggere

Le avventure di Gordon Pym di E.A. Poe

Edgar Allan Poe è uno di quegli autori la cui fama è andata ben oltre l’apprezzamento – mancato, del resto, finché era in vita – di critica e pubblico per invadere prepotentemente l’immaginario collettivo. Il suo nome, infatti, affascina e suggestiona anche chi non ha mai letto le sue opere. Noto soprattutto per i racconti, che si potrebbero dividere in racconti del terrore (tra cui forse i più famosi sono La caduta della casa degli Usher e Il cuore rivelatore), racconti di raziocinio (come La lettera rubata e I delitti della Rue Morgue), racconti umoristici e racconti di tema vario, Poe nella sua vita ha pubblicato un solo romanzo: Le avventure di Gordon Pym. L’opera, la cui prima edizione risale al 1838, è considerata un manifesto dell’horror psicologico, di cui Poe è uno dei principali esponenti. Or sono pochi mesi, al mio ritorno negli Stati Uniti, dopo la straordinaria serie di avventure nei mari del Sud e altrove, di cui si offre una narrazione nelle pagine seguenti, il caso mi pose in contatto con parecchi gentiluomini di Richmond, nella Virginia, i quali manifestarono un profondo interesse per tutto ciò che si riferisce alle regioni che avevo visitato, e costantemente m spronavano…
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Nella Sicilia distopica di Anna di Niccolò Ammaniti

Anna, romanzo di Ammaniti pubblicato nel 2015, può ricordare al lettore molte altre opere: per esempio Il signore delle mosche di Golding e La trilogia delle città di K. di Ágota Kristóf (di cui abbiamo parlato qui). La Sicilia in cui si svolge la storia può addirittura far tornare in mente, a chi guardava i cartoni animati tra gli anni ’80 e i ’90, l’ambientazione di Kenshiro. Lo scenario, infatti, è quello tipico da dopobomba, anche se non è un ordigno atomico a stravolgere il mondo che noi conosciamo, ma un virus. Il pianeta era stato contaminato, dall’India agli Stati Uniti, neanche l’Australia era stata risparmiata. Ormai era chiaro che il contagio era avvenuto molto tempo prima dei casi documentati in Belgio. C’era un’atroce genialità, secondo molti di natura umana, nel modo in cui il virus si propagava e nella sua lunga quiescenza che lo aveva trasformato in una bomba biologica. La velocità con cui mutava rendeva impossibile sintetizzare un vaccino. Nemmeno i ricercatori che ci lavoravano, nonostante le rigorose procedure anti-contaminazione, riuscivano a sopravvivergli.  La Rossa, come viene chiamata l’influenza arrivata dal Belgio, non lascia scampo. Dalla comparsa delle prime macchie è solo questione di tempo (a volte giorni,…
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Richard Ford e la saga di Frank Bascombe

Molti lettori diffidano delle saghe, reputandole superficiali e inclini solo alla fidelizzazione studiata a tavolino del lettore. Non escludo che statisticamente sia così, ma di certo questo non vale per la saga di Frank Bascombe dell’autore statunitense Richard Ford, di cui abbiamo già letto un estratto. Per sottolineare la qualità della produzione di Ford, basti pensare che il secondo romanzo della saga, Il giorno dell’indipendenza, è stato il primo a vincere sia il Premio Pulitzer per la narrativa che il Premio Faulkner. La saga è composta da quattro romanzi: Sportswriter, Il giorno dell’indipendenza, Lo stato delle cose e Tutto potrebbe andare molto peggio. Sportswriter, uscito nel 1986 negli Stati Uniti e nel 1992 in Italia, ci presenta il protagonista-narratore Frank Bascombe. Frank è un trentottenne divorziato da poco, non riesce a chiamare per nome l’ex moglie – per tutto il romanzo per noi lettori sarà X -, ha perso il più grande dei suoi tre bambini, scomparso per una rarissima malattia, e fa il giornalista sportivo. Svolge il mestiere in maniera personale, più che raccontare cronache sportive, Frank racconta storie di sport. Del resto, in precedenza, Frank ha riscosso grande successo con una raccolta di racconti. In seguito non ha…
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I racconti al crepuscolo di Stephen King

Stephen King, di cui abbiamo visto in precedenza un consiglio di lettura, ha raggiunto la fama grazie ai suoi romanzi, soprattutto a quelli trasportati sul grande schermo (a partire da Carrie), ma, come tanti, ha iniziato scrivendo short stories. La raccolta Al crepuscolo, uscita nel 2009, comprende tredici racconti scritti da King in periodi diversi, come lo stesso autore racconta nelle interessanti note conclusive. Alcuni racconti sono legati al sovrannaturale, all’aldilà – Le cose che hanno lasciato indietro e, almeno in parte, Pomeriggio del diploma, sono influenzati dallo shock dell’11 settembre  –, altri descrivono situazioni reali e, forse per questo, possono spaventarci anche di più. I due che più mi hanno colpito sono Area di sosta e N. In Area di sosta John Dykstra, professore di letteratura e scrittore, al ritorno da una conferenza, riflette sulle implicazioni psicologiche dell’aver usato lo pseudonimo Rick Hardin per pubblicare una serie di gialli di successo. È notte, e Dykstra si ferma in un’area di sosta per andare al bagno. Stava per entrare nella toilette degli uomini quando fu bloccato da un’inattesa voce femminile alle sue spalle, leggermente distorta dall’eco ma maledettamente vicina.   <<No, Lee>>, disse. <<Caro, no.>>   Poi uno schiaffo, seguito da…
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Un paradiso che diventa inferno – Il condominio di J.G. Ballard

Nell’incipit de Il condominio un uomo sta mangiando nel proprio balcone, mentre riflette sui mesi appena trascorsi. Potrebbe essere chiunque di noi, se non fosse che sta mangiando il posteriore di un pastore tedesco, arrostito bruciando una pila di guide telefoniche. Era trascorso qualche tempo e, seduto sul balcone a mangiare il cane, il dottor Robert Laing rifletteva sui singolari avvenimenti verificatisi in quell’immenso condominio nei tre mesi precedenti. Il dottor Robert Laing, medico più interessato all’insegnamento che all’esercizio della professione, reduce da un divorzio, si è trasferito da poco nel condominio, scegliendolo per la pace, il silenzio e l’anonimato. Il condominio conta quaranta piani, ospita duemila inquilini, è dotato di due piscine, banca, supermercato, parrucchiere, negozi vari, addirittura una scuola materna. Nelle intenzioni di chi l’ha progettato (tra cui Anthony Royal, architetto, proprietario dell’attico) il condominio avrebbe dovuto costituire un mondo nuovo, nella realtà finisce col riproporre quello vecchio, con le sue distinzioni sociali. I ricchi inquilini dei piani più alti mal sopportano i figli degli abitanti dei piani inferiori, che a loro volta lamentano le prepotenze dei primi. Gli inquilini dei piani di mezzo, invece, si limitano a osservare, parteggiando ora per gli uni ora per gli altri….
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Memoria di ragazza di Annie Ernaux

Annie Ernaux, in Memoria di ragazza, racconta due anni della propria giovinezza (dal 1958 al 1960), parlando di sé in terza persona, non per smania di grandezza o per scelta stilistica, ma perché la ragazza che ha vissuto quegli anni, Annie Duchesne (non ancora Ernaux), è ormai tanto lontana che l’autrice fatica a ricostruirne pensieri e sentimenti. A volte mi sembra che a vivere a S sia stata un’altra ragazza […] non io. A S l’autrice si era recata nell’estate proprio del ’58 (Era un’estate senza particolari anomalie metereologiche, quella del ritorno del generale de Gaulle, del franco pesante e di una nuova Repubblica, di Pelé campione del mondo di calcio, di Charly Gaul vincitore del Tour de France e della canzone di Dalida Mon histoire c’est l’histoire d’un amour) per lavorare come educatrice in una colonia. A S arriva senza sapere nulla del mondo. Per lei, abituata a dividersi tra il negozietto dei propri genitori e il liceo delle suore, gli altri educatori, studenti delle scuole pubbliche, sono tanto affascinanti quanto incomprensibili. La ragazza del ’58 è pervasa da desiderio e orgoglio. Desiderio di ciò che non conosce e orgoglio per la propria diversità. Ma, unita alla completa ignoranza…
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Fame di Knut Hamsun

Fame, pubblicato nel 1890, è il romanzo che ha reso famoso Knut Hamsun in ambito internazionale. L’incipit è uno dei più noti di sempre: A quel tempo ero affamato e andavo in giro per Christiania, quella strana città che nessuno lascia senza portarne i segni… Christiania è il vecchio nome – tenuto circa fino agli anni venti del Novecento – della città di Oslo, e il narratore, scopriamo subito, vi si aggira affamato. La sua voce è nervosa, lunatica, spaventata e spaventosa, e nella seconda pagina ci spiega l’origine di tanti stenti: Chi sa, pensavo, se tutte le mie ricerche di lavoro saranno vane? I numerosi rifiuti, le mezze promesse, i no chiari e tondi, le speranze nutrite e deluse, i nuovi tentativi sempre infruttuosi, tutto ciò aveva smorzato il mio coraggio. Per vari motivi, il nostro non riesce a arruolarsi nei pompieri né a ottenere un posto da fattorino o contabile. L’unica sua entrata proviene da qualche articolo che riesce a piazzare presso un giornale, ma più il tempo passa più gli articoli meritevoli di pubblicazione si diradano. Quando poi, grazie a un colpo di fortuna o a un gesto di carità, il narratore riesce a mangiare qualcosa, il…
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Roberto Cavallaro celebra il Bloomsday a Messina

In tutto il mondo il 16 giugno viene celebrato il Bloomsday. La festività rievoca gli eventi dell’Ulisse di James Joyce, che si svolge in una sola giornata, il 16 giugno 1904. La prima edizione del Bloomsday si svolse nel 1950, a Dublino, e da allora in ogni città – particolarmente attive in tal senso Parigi, Trieste e Genova – si eseguono letture pubbliche del capolavoro di Joyce. Quest’anno anche Messina omaggerà l’autore irlandese, grazie all’impegno del libraio Roberto Cavallaro, la cui libreria, tra l’altro, porta il nome proprio di un personaggio dell’Ulisse: Dedalus. Roberto, so che il Bloomsday è celebrato in tantissime città. Per Messina si tratta di una novità? Il Bloomsday è stato celebrato all’inizio a Dublino, poi anche in Italia, soprattutto anche a Trieste. Joyce ha vissuto e insegnato a Trieste, stringendo amicizia con scrittori del calibro di Italo Svevo. Personalmente ho assistito al Bloomsday anche a Parigi; ora, sinceramente non so se a Messina qualcuno abbia mai tentato di importare questo evento, ma non ho mai avvertito un grande entusiasmo intorno all’opera di Joyce. Suppongo che tu abbia un rapporto molto forte con l’Ulisse. Ho letto l’Ulisse a sedici anni. L’amore per l’opera di Joyce nasce dall’essere…
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La paga del sabato di Beppe Fenoglio

La paga del sabato venne pubblicato nel ’69, cinque anni dopo la morte di Fenoglio. Lo scrittore aveva lavorato al manoscritto tra la fine degli anni quaranta e l’inizio del decennio successivo, confrontandosi, tra gli altri, con Calvino, Vittorini e Natalia Ginzburg, e preferendo poi trasformare alcuni episodi dell’opera in due racconti contenuti nella raccolta I ventitré giorni della città di Alba. Il protagonista de La paga del sabato, Ettore, è un giovane col problema di dover trovarsi un lavoro. Ma la difficoltà di Ettore non dipende – o comunque non solo – da una congiuntura economica sfavorevole; si tratta piuttosto di una condizione esistenziale: Così ce l’hai con me perché non lavoro e non ti porto a casa un po’ di sporchi soldi. Non guadagno, ma mangio, bevo, fumo, e la domenica sera vado a ballare e il lunedì mi compero il giornale dello sport. Per questo ce l’hai con me, perché io senza guadagnarmele voglio tutte le cose che hanno quelli che se le guadagnano. Tu capisci solo questo, il resto no, il resto non lo capisci, non vuoi capirlo, perché è vero ma è contro il tuo interesse. Io non mi trovo in questa vita, e tu…
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Un brindisi all’amore finito – da “Nel guscio” di McEwan

John Cairncross è un personaggio di Nel guscio di McEwan, romanzo di cui abbiamo parlato in un precedente consiglio di lettura  (e abbiamo trattato anche di un’altra opera dell’autore inglese: Cortesie per gli ospiti) . L’opera non tratta il tema degli amori finiti; riprendendo l’Amleto di Shakespeare scava nel complotto, nella cupidigia, nell’inazione. Rispetto ai congiurati, Cairncross, destinato agli scomodi panni del padre del principe, è un personaggio di rottura. Poeta che non ha raggiunto la fama ma conosce l’arte di comporre versi tanto da insegnarla e soprattutto farla amare, editore sull’orlo del fallimento che ha valorizzato tanti autori poi passati a concorrenti più ricchi e potenti, è un uomo che ha dedicato la vita al bello piuttosto che al risultato economico. Nel corso della storia, John dedica un brindisi a un argomento su cui tutti, prima o poi, ci siamo trovati a riflettere: l’amore finito. Senza aggiungere commenti, ecco le sue parole: – Trudy, Claude, Elodie, forse sarò breve e forse no. Che cosa importa? Voglio dire una cosa. Quando un amore finisce e un matrimonio è a pezzi, la prima vittima è la memoria sincera, l’onesta, imparziale rievocazione del passato. Troppo scomodo, troppo in conflitto con il momento presente….
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